Sulle condizioni di salute di Emre Can il Prof.Andrea Giustina, Presidente Eletto Società Europea di Endocrinologia, è intervenuto nel corso del programma Genetica Oggi in onda su Radio Cusano Campus.
“Il giocatore Emre Can ha, in linea di principio, quella ‘regola” che ci dice che un nodulo tiroideo è raramente maligno. C’è da dire che nel caso di malignità dei noduli essi sono, nella stragrande maggioranza, poco maligni e con una buona prognosi. L’intervento chirurgico con l’asportazione e le terapie associate neutralizzano la malignità”.
“In generale posso dire che nel caso il nodulo del calciatore non sia maligno i tempi di recupero sono pressocchè nulli, se il nodulo fosse una cisti potrebbe tornare a giocare immediatamente. Quando invece si tratta di un tumore maligno c’è bisogno di asportare la Tiroide e sottoporsi ad una cura con iodio radioattivo, in questo caso i tempi possono anche prolungarsi in maniera significativa di molti mesi.”
“C’è una percentuale di noduli ‘iperattivi’ che determina un aumento di ormoni tiroidei nel sangue, in questa percentuale di soggetti la presenza di ipertiroidismo può limitare la performance fisica e quindi è necessario attuare una terapia medica oppure asportare il nodulo per evitare questa condizione. Per Emre Can, vista la sua professione, si dovrà valutare tutto questo attraverso una ecografia Tiroidea, se il nodulo non è cistico ma solido esecuzione di un ago aspirato e contestualmente dosaggio degli ormoni Tiroidei.”
Andrea Lupoli